Messaggio di Quaresima dal nostro direttore
Carissimi, in quest’anno giubilare ci prepariamo a varcare la porta di una nuova Quaresima che, ancora una volta, ci invita ad operare una conversione del cuore. Questo annuale e sempre straordinario cammino di preparazione alla Pasqua di Resurrezione ci invita a rallentare il passo, rafforzare la preghiera, custodire i silenzi, condividere il pane, allargare il cuore … per aprirci ad un incontro rinnovato con Dio e con i fratelli.
È una Quaresima che si apre su un tempo di grandissima incertezza globale: la violenza dei nazionalismi e degli integralismi genera in noi paura e preoccupazione, l’arroganza del potere e del denaro manifestano come gli interessi politici ed economici governino oggi le scelte internazionali. Verso dove stiamo andando? Come ci poniamo di fronte a tutto questo? Dov’è finito il dono profetico che il Signore ci ha fatto in ragione del nostro battesimo che ci ha resi tutti sacerdoti, re e – appunto – profeti?
In questo deserto di disumanità è forse giunto il tempo di alzare la voce? Come fare per non essere complici di questo dilagare della disumanizzazione? Possa questo tempo di Quaresima aiutarci a comprendere cosa chieda il Signore alla sua Chiesa, a tutti noi.
Il Vangelo di Marco inizia con questo monito che oggi possiamo più chiaramente sentire rivolto a noi:
Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Come è scritto nel profeta Isaia:
Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada.
Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. (Mc1,1-3)
Prepariamo dunque la strada del Signore, raddrizziamo i suoi sentieri, perché il Signore non tarderà!
Quest’anno giubilare ci ricorda che «La Speranza non delude» e che anche se avvertiamo nel cuore smarrimento, in forza della fede sappiamo che Dio ha l’ultima parola, che il Bene ha vinto il Male, la Vita ha vinto la Morte, il Signore ricondurrà a sé ogni cosa.
«Egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il
disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra». (Ef 1,9-10)
È una promessa, questa, non un’ipotesi da visionari!
E allora, consapevoli che la Speranza davvero non delude, siamo chiamati in questo preciso momento storico, nei luoghi in cui ci è dato da vivere, ed essere Testimoni di Speranza, annunciatori di «cieli nuovi e terra nuova» (Ap 21,1) perché oggi il Signore torna a dirci: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5).
Proviamo, dunque, in questo periodo di grazia, ad essere profeti e testimoni, accordando parole ed azioni, idee e scelte personali e pastorali. E allora la Pasqua che ci aspetta sarà davvero un nuovo inizio di Vita Buona per tutti.
Un pensiero particolare va al nostro amato Papa Francesco, che in questi giorni si confronta con la malattia e – dal suo letto di ospedale – continua a darci esempio di fede e profezia. Non dimentichiamoci di pregare il Signore per lui, per la Chiesa e particolarmente per quanti vivono sulla carne propria o dei propri cari l’esperienza della malattia e della fragilità umana.
A tutti voi, parroci e volontari, a nome della Chiesa agrigentina, ribadisco il più sincero e profondo ringraziamento per tutto quello che fate nelle vostre comunità, per l’amore che ci mettete, per la perseveranza che dimostrate.
Buon cammino di Quaresima, illuminato già dalla luce della Pasqua.
Fraternamente,
Valerio