Terremoto Turchia e Siria: continua il sostegno alle popolazioni colpite
A tre mesi dal terribile terremoto che ha colpito Turchia e Siria, l’emergenza umanitaria resta acutissima, nonostante l’onda dell’attenzione mediatica sia ormai scemata. Sono 50 mila i morti, circa 120 mila i feriti, centinaia di migliaia gli edifici distrutti e almeno 2 milioni le persone sfollate.
Sin dai giorni immediatamente successivi al terremoto, Caritas Internationalis e altri membri della Confederazione hanno istituito una squadra di emergenza per il sostegno alle popolazioni colpite. Anche Caritas Italiana ha preso parte alla rete di solidarietà, contribuendo alla predisposizione di un Piano di Risposta Rapida sui territori.
In Turchia gli operatori di Caritas Italiana sono stati presenti a partire dall’8 febbraio per supportare lo staff delle Caritas locali nella valutazione dei bisogni, nella messa a punto di un piano di lavoro e nella gestione dell’emergenza nel medio-lungo periodo. Sono state condotte diverse visite per valutare sia i bisogni sia l’organizzazione della logistica; grazie a questo supporto la Caritas diocesana locale ha potuto garantire ad oggi la distribuzione di 17.500 pasti caldi, 12.115 pacchi alimentari,16.448 coperte, 2.012 kit igienici e 1.805 pacchi medicinali, distribuiti attraverso i centri di ascolto locali. Inoltre, in vista dell’imminente aumento delle temperature, sono stati forniti 430 frigoriferi e 500 ventilatori.
In Siria, dopo una prima analisi della situazione, è stata avviata la distribuzione di beni primari, cibo, acqua potabile e generi di prima necessità necessari per il sostentamento alla popolazione. Molti sfollati sono stati accolti da comunità ospitanti, altri invece sono stati trasferiti in alloggi temporanei allestiti dopo il terremoto. Diversi centri di accoglienza inoltre sono stati allestiti dalle parrocchie locali, che hanno accolto sin da subito decine di famiglie.
Nel mese di aprile, Caritas Siria ha avviato un ampio piano di risposta per più di 12.000 persone della durata di 12 mesi che prevede tra le varie cose:
- la distribuzione di 1400 voucher mensili per acquisto di generi di prima necessità;
- l’affitto di abitazioni per 600 famiglie sfollate per un periodo di 6 mesi;
- la ristrutturazione di 170 abitazioni e 12 scuole pubbliche che hanno subito danni non strutturali;
- assistenza medica per 525 persone;
- la riabilitazione di circa 100 attività economiche danneggiate.
Grazie ai fondi raccolti finora dalle diocesi italiane e grazie agli stanziamenti della Conferenza Episcopale Italiana, Caritas Italiana sta contribuendo con un sostegno tecnico e finanziario alla risposta all’emergenza organizzata, in particolare mettendo a disposizione 1.150.000 euro per i primi 12 mesi di attività, necessari per la realizzazione delle attività descritte in precedenza.
Anche l’Arcidiocesi di Agrigento, attraverso la Caritas Diocesana, ha dato il suo contributo di solidarietà, aderendo alla colletta straordinaria indetta dalla CEI lo scorso 26 marzo, e riuscendo a raccogliere 23.175 euro. Si tratta di una donazione che sta già contribuendo a finanziare gli interventi suddetti, per un sostegno non solo spirituale ma anche materiale alle popolazioni colpite dal sisma.